Prodotto destinato ai soli fumatori adulti. Prodotto contenente nicotina, sostanza che crea un’elevata dipendenza. Uso sconsigliato ai non fumatori.
blu logo
  • Trova Punto Vendita
  • Accedi

Riscaldatore di tabacco e sigaretta elettronica a confronto

confronto fra iqos e sigaretta elettronica

Riscaldatore di tabacco o sigaretta elettronica? Le sigarette “a tabacco riscaldato” sono arrivate sul mercato proponendosi come nuova alternativa al fumo tradizionale.

Sigaretta elettronica: confronto fra vaporizzatore e riscaldatore di tabacco

Un primo interessante confronto tra sigaretta elettronica e dispositivi che scaldano il tabacco riguarda la storia e la definizione di questi dispositivi così diversi che condividono però un importante obiettivo: l’eliminazione degli effetti nocivi della combustione.

Ormai la storia della sigaretta elettronica è nota. Il mondo ha conosciuto la prima sigaretta elettronica nel 2001, ad opera del farmacista cinese Hon Lik. L’idea ispiratrice consisteva nel creare un dispositivo elettronico capace di offrire un’alternativa al consumo di tabacchi lavorati, senza dover rinunciare alla ritualità e alle percezioni sensoriali procurate da pipe, sigarette e sigari. L’obiettivo? Ridurre il numero di casi di malattie legate al fumo evitando il processo più dannoso, ovvero la combustione. Nella sigaretta elettronica la combustione viene completamente sostituita dal riscaldamento e, quindi, dall’evaporazione di un e-liquid aromatizzato. Piuttosto che sigaretta elettronica (come ormai è diffusamente conosciuto questo dispositivo), sarebbe più corretto chiamarlo vaporizzatore, dal momento che con la bionda classica non ha più nulla in comune se non, in parte, la gestualità.

A differenza della sigaretta elettronica, la storia dei riscaldatori di tabacco è molto più recente. I primi dispositivi elettronici di questo tipo sono stati lanciati a Gennaio 2015. Questi dispositivi sono dotati di un sistema di regolazione della temperatura che consente di scaldare il tabacco contenuto in uno stick ad una temperatura di circa 350 gradi, rendendolo fumabile senza farlo bruciare.

Riscaldatore di tabacco vs sigaretta elettronica: cosa dice la ricerca

Seppure in modo profondamente diverso, entrambi i dispositivi hanno eliminato la combustione offrendo un’alternativa alle sigarette classiche. Ma cosa ne dice la ricerca?

Gli studi relativi agli effetti della sigaretta elettronica possono tener conto di una storia clinica di 15 anni. Questa, seppure non sia ancora sufficiente per escludere eventuali conseguenze a carico dell’apparato respiratorio, ha consentito ai vaporizzatori di arrivare a rappresentare un serio e valido presidio per la riduzione dei danni da fumo. Secondo ricerche Public Health England le sigarette elettroniche presentano il 95% in meno delle sostanze tossiche delle sigarette tradizionali mentre studi Fontem Ventures sostengono che questi livelli di tossicità siano inferiori addirittura del 99%.

La comparsa sul mercato dei riscaldatori di tabacco, invece, è molto più recente. Non ha quindi una storia clinica da poter valutare. Va inoltre considerato che, a differenza dei vaporizzatori, questi “riscaldatori” contengono tabacco. Inoltre recenti studi hanno rilevato nelle polveri sottili emesse dai riscaldatori di tabacco e la presenza di black carbon (non rilasciato dalle sigarette elettroniche) e aldeidi che, seppure presenti in forma molto ridotta rispetto alle sigarette tradizionali (90% in meno), sono comunque nocivi. Secondo gli esperti, dunque, questi dispositivi sarebbero meno tossico di una tradizionale sigaretta, ma certamente non innocui.

Riscaldatori di tabacco o svapo: un aiuto per smettere di fumare?

Secondo gli esperti, al momento non ci sono prove sufficienti per poter attestare l’efficacia di dispositivi come sigarette elettroniche e riscaldatori nei percorsi di dissuasione dal fumo tradizionale. Tuttavia è evidente che entrambi consentono di assimilare nicotina in maniera meno dannosa delle sigarette tradizionali, senza trascurare l’aspetto emotivo legato al rito e alla gestualità (a differenza di prodotti tipo cerotti o gomme alla nicotina). Anche su questo punto, però, è utile evidenziare una sostanziale differenza tra riscaldatori e vaporizzatori.

La percentuale di nicotina contenuta negli e-liquid può variare da 0 mg ad un massimo di 20 mg consentito dalle normative EUTPD. Questa variabilità non solo consente al vaper di scegliere la gradazione di nicotina più adatta alle proprie esigenze, ma anche di ridurne progressivamente la concentrazione, fino ad eliminare la propria dipendenza e arrivando a fumare senza nicotina.

Nel caso della “sigaretta che non brucia”, invece, non vengono usati liquidi. Al contrario, queste sigarette sono composte di vero e proprio tabacco in cui la nicotina è naturalmente contenuta e non aggiunta. Quindi si tratta di una gradazione non variabile.

E-cig vs riscaldatore: manutenzione e caratteristiche tecniche

Un altro parametro da valutare nella scelta tra riscaldatore di tabacco e sigaretta elettronica riguarda le caratteristiche tecniche, come l’autonomia del dispositivo e la manutenzione ordinaria.

E-Cig vs. riscaldatore: autonomia del dispositivo

Sul mercato ci sono ormai tantissimi modelli di sigarette elettroniche, con batteria integrata o esterna, più piccoli o più grandi. Queste e altre caratteristiche incidono sulla praticità del dispositivo, ma anche sulla variabilità della durata della batteria. Ad esempio, la batteria al litio del modello myblu® VAPE DEVICE si carica in 30 minuti e dura per tutta la giornata.

La durata dei dispositivi riscaldatori dipende dal numero di utilizzi. Dalla nostra personale esperienza, ogni “sigaretta” dura circa 6 minuti o 14 tiri. La durata della batteria supporta circa 20/25 sigarette.

E-Cig vs. riscaldatore: manutenzione ordinaria del dispositivo

Nel caso delle e-cig, la manutenzione dipende dai modelli: da quelli a sistema chiuso, che si ricaricano con le cartucce, a quelle a sistema aperto, che si ricaricano manualmente inserendo il liquido direttamente nel serbatoio (detto cleromizzatore). Per chi ama la praticità, i modelli a sistema chiuso sono l’ideale, dal momento che non richiedono manutenzione frequente, se non la sostituzione della cartuccia.

Diverso è il caso dei riscaldatori di tabacco. Dal momento che impiega vero tabacco, è conigliato effettuare la pulizia del dispositivo almeno ogni 20 utilizzi per rimuovere eventuali residui di tabacco che possono depositarsi all’interno.

Riscaldatore di tabacco contro sigaretta elettronica: quale conviene?

Un altro aspetto del confronto riscaldatore di tabacco vs. sigaretta elettronica che potrebbe interessare al consumatore è quello economico. Vuoi sapere quanto costano questi dispositivi?

Partiamo dalle sigarette elettroniche. Marche e modelli sono così tanti e vari, che non si può indicare un’unica cifra, per questo può essere utile fare un esempio specifico. Tornando a parlare del modello myblu® VAPE DEVICE, il prezzo base è di soli 22 euro (salvo offerte). Le ricariche per questo dispositivo (dette Liquidpods) costano attualmente 8 euro. Ogni confezione contiene 2 Liquidpods myblu®, che insieme equivalgono approssimativamente a 60 sigarette.

Vediamo ora quanto costano i riscaldatori di tabacco. Un kit costa dai 49 ai 99 euro (salvo offerte). Una ricarica di tabacco dura, più o meno, come una normale sigaretta (6 minuti/10-12 tirate). Ogni pacchetto contiene 20 stick di tabacco (costo 4,50 euro) o 10 stick di tabacco (costo 2,30 euro).

Riscaldatore e svapo: fra permessi e normative

Non si può non concludere questo confronto riscaldatore di tabacco vs. sigaretta elettronica senza parlare delle normative che regolano l’utilizzo di questi dispositivi.

Tecnicamente il divieto espresso nel classico “Vietato Fumare” riguarda i prodotti da tabacco. Pertanto non includerebbe l’uso di vaporizzatori. Infatti in uffici, ambienti chiusi e locali pubblici non è proibito svapare, salvo esplicito divieto segnalato da gestori ed esercenti. Tra i luoghi in cui è proibito svapare per legge ci sono invece specifici locali pubblici come scuole, ospedali e centri per la formazione. Mentre lo svapo sui mezzi di trasporto e nelle aree di attesa di aerei, navi e treni è regolamentato dalle singole compagnie.

Per l’utilizzo delle sigarette a tabacco riscaldato al momento non c’è una specifica normativa. Tuttavia, trattandosi di prodotti da tabacco, fino a diversa indicazione, è buona norma osservare la stessa regolamentazione delle sigarette tradizionali.

Conclusioni

Dunque, meglio un riscaldatore o sigaretta elettronica? Non c’è una risposta univoca, tutto dipende dal motivo che ti spinge a passare dalle sigarette tradizionali ad un nuovo dispositivo. Tuttavia, le caratteristiche messe a confronto in questo articolo potranno certamente aiutarti a scegliere il dispositivo più adatto a te.

https://www.fondazioneveronesi.it/magazine/articoli/fumo/sigaretta-che-non-brucia-meno-tossica-ma-non-innocua
https://iqositalia.it/news/prodotto/iqos-differente-sigaretta-elettronica/
[https://www4.ti.ch/fileadmin/DSS/DSP/SPVS/PDF/Pubblicazioni/SPVSiQOS2018.pdf
](https://www4.ti.ch/fileadmin/DSS/DSP/SPVS/PDF/Pubblicazioni/SPVSiQOS2018.pdf)