Prodotto destinato ai soli fumatori adulti. Prodotto contenente nicotina, sostanza che crea un’elevata dipendenza. Uso sconsigliato ai non fumatori.
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Dalla pipa classica alla pipa elettronica: tutti i tipi per fumatori e collezionisti

tipi di pipa

Così antica, così moderna. La pipa è un oggetto noto non soltanto ai fumatori. Utilizzata per fumare principalmente tabacco, la pipa è ancora oggi molto diffusa anche tra chi svapa. A dir poco inconfondibile, ha una caratteristica che la rende molto diversa dalle classiche sigarette tradizionali: con questi dispositivi, infatti, il fumo non viene solo inspirato, ma anche lentamente assaporato nella bocca.

Quando si parla di fumare la pipa, dunque, si fa riferimento ad un’esperienza che riguarda gusto e olfatto e che comprende un processo che va dalla scelta delle miscele di tabacco alla preparazione, passando per la combustione e l’aspirazione. La pipa si è evoluta nel corso degli anni, vediamo cosa è cambiato dai racconti di Arthur Conan Doyle ad oggi e perché potrebbe essere presa in considerazione l’idea di passare alla pipa elettronica in sostituzione di quella tradizionale.

Storia della pipa: dai primi modelli alle pipe da collezione

Prima di giungere alle innovative pipe elettroniche è opportuno fare un tuffo nella storia. Infatti la pipa è un oggetto di tradizione antica, usato per fumare tabacco o altre sostanze anche a scopo curativo. Ippocrate, considerato il padre della medicina, prescriveva nel V sec. a.C. di fumare erbe per curare alcune malattie. Verosimilmente già allora l’oggetto per farlo era in tutto e per tutto equiparabile alle attuali pipe.

L’uso del tabacco e della pipa in Europa si diffuse su larga scala a partire dal XVI secolo. Fu allora che Colombo scoprì il tabacco, conducendolo nel vecchio Continente insieme alla pipa, utilizzata dagli indiani del Nord America a fini cerimoniali.

L’evoluzione della pipa fu rapida: da quelle di gesso e terracotta utilizzate dai marinai si passò, nei secoli successivi, a quelle in radica. I primi ad utilizzare quelle derivate dal ciocco che si forma nella radice dell’erica arborea furono i francesi. La radica si rivelò un materiale perfetto per le pipe, grazie alla sua resistenza al calore e alla capacità di valorizzare l’aroma del tabacco. In breve tempo si giunse alla produzione industriale delle pipe. La pipa per fumare divenne, oltre a un vizio, anche un simbolo di autorità maschile e un oggetto da collezione.

Tra i fumatori celebri di pipe si annoverano Albert Einstein, Mark Twain, Ernest Hemingway, Johann Sebastian Bach e Ludwig van Beethoven, Jean Paul Sartre, Iosif Stalin, Che Guevara e Sandro Pertini. La pipa non è stata però soltanto prerogativa maschile. Basti pensare, tra gli esempi femminili, alle scrittrici Virginia Woolf e George Sand (pseudonimo di Amantine Aurore Lucile Dupin).

Come fumare la pipa

Come abbiamo detto, la pipa è molto diversa dalle sigarette tradizionali. Per questo, soprattutto quando ci si avvicina per la prima volta a questo oggetto, la domanda è quasi d’obbligo: come si fuma la pipa? Mentre i più esperti cercano, ad esempio, consigli per fumare la pipa senza tabacco, i neofiti hanno invece la necessità di capirne il funzionamento.

Per quanto riguarda le pipe classiche, i passaggi fondamentali per la preparazione sono due.

  • Bisogna prima di tutto prestare attenzione al caricamento. È fondamentale lasciare una certa elasticità al tabacco, che va sfilacciato e inserito in piccole quantità nel fornello: non bisogna esagerare con i quantitativi per non soffocare la brace.

  • L’accensione va fatta preferibilmente con fiammiferi di legno o accendini a gas. Evitare, se possibile, accendini a benzina o cerini: entrambi alterano il sapore puro del tabacco. Questo va acceso su tutta la superficie prima di premerlo leggermente con un curapipe.

Una volta pronta, il consiglio è quello di fumare aspirando con un lento ritmo regolare. Una frequenza particolarmente elevata, infatti, rischia di surriscaldare la pipa e bruciare la lingua.

Fumare la pipa: pro e contro

Spesso i fumatori di sigarette tradizionali decidono di passare alla pipa perché pensano che il suo utilizzo sia meno dannoso. Purtroppo non è così. La tossicità della pipa tradizionale è strettamente correlata, così come per le sigarette tradizionali, alla quantità di tabacco fumata e soggetta quindi a combustione.

Per alcuni, però, il vantaggio evidente della pipa rispetto alla sigaretta è il suo utilizzo meno frequente. Un fumatore di sigarette tradizionali può accendersi una bionda anche venti volte al giorno, alcuni persino di più. Un fumatore di pipa, invece, tenderà a concedersi questo rituale con minor frequenza. Tutto, infatti, fa parte del rito: preparare il tabacco, dosarlo e sistemarlo nel fornello, pressarlo leggermente e aspirare con lentezza.

Nonostante ciò, la pericolosità della pipa non deve essere sottovalutata. Un recente studio del Center for Tobacco Products della statunitense Food and Drug Administration, pubblicato sulla rivista scientifica Jama Internal Medicine, conferma che fumare pipa e sigari tradizionali è nocivo per la salute tanto quanto fumare le sigarette tradizionali. Il problema è sempre il solito: quanto tabacco, e relative sostanze in esso contenute, viene bruciato.

La pipa elettronica: l’evoluzione della pipa classica

Chi utilizza le sigarette elettroniche conosce bene i loro potenziali vantaggi. Sono pratiche, economiche, vantano numerosi gusti e diverse gradazioni di nicotina, ma soprattutto risparmiano al vaper gli effetti negativi derivati dalla combustione del tabacco.

La pipa elettronica sfrutta lo stesso principio di funzionamento. All’interno del device, fatto a immagine di una pipa tradizionale, è presente un atomizzatore. Questo, avviato grazie alla batteria, riscalda il liquido aromatico presente all’interno della pipa elettronica. A ogni boccata, quindi, viene emesso vapore e non fumo. Questa piccola, cruciale differenza è alla base del funzionamento della pipa elettronica.

Sorella (solo esternamente) della più dannosa pipa tradizionale, la pipa da svapo rappresenta la scelta di elezione per i fumatori di tabacco che vogliono abbandonare l’abitudine, ma non riescono a farlo in maniera repentina o non vogliono rinunciare del tutto al rito.

Pipa elettronica: costo e caratteristiche

La pipa elettronica ha un costo più elevato rispetto alla sigaretta elettronica, nonostante l’esperienza di svapo sia molto simile. I materiali e la costruzione sono molto ricercati e ne giustificano il prezzo. Si tratta di repliche molto simili alle pipe tradizionali, realizzate in materiali pregiati come la radica o il legno di palissandro.
Il concetto alla base di questo device per lo svapo, però, è lo stesso di quello delle sigarette elettroniche. Il liquido aromatico che viene vaporizzato nella pipa elettronica può essere di differenti gusti: da quelli più tradizionali e senza tempo, a quelli freschi e fruttati.

Dal momento che la pipa elettronica e la sigaretta elettronica condividono lo stesso meccanismo di funzionamento, molte persone che desiderano abbandonare la combustione del tabacco, risparmiando, si rivolgono prima alle e-cig. Infatti le sigarette elettroniche hanno un costo decisamente inferiore rispetto alle pipe elettroniche.

Sigarette elettroniche: l’alternativa pratica e conveniente alle sigarette tradizionali

Le sigarette elettroniche sono sempre più diffuse proprio grazie ai loro notevoli vantaggi. Le e-cig non sfruttano il meccanismo della combustione, ma quello della vaporizzazione. L’atomizzatore riscalda il liquido, che diventa vapore e viene quindi svapato.

Le sigarette elettroniche hanno costi contenuti e possono essere di due tipi: a sistema chiuso o a sistema aperto.

  • Le prime sono quelle assemblate in fase di produzione e non modificabili dal vaper.

  • Viceversa, per chi preferisce fare da sé, scegliendo i singoli elementi, come le resistenze (o coil), il filo resistivo, il tank e così via, la sigaretta elettronica a sistema aperto è l’ideale. Le e-cig a sistema aperto permettono di essere assemblate da chiunque, previo studio dei componenti e del funzionamento del device.

Le migliori sigarette elettroniche per svapare, per chi inizia, sono senza dubbio quelle a sistema chiuso. Come myblu®, il device pratico e comodo, perfetto per chi si trova a passare da pipe classiche e sigarette tradizionali al mondo delle sigarette elettroniche. Il vaper non deve fare altro che ricaricare il device e scegliere l’e-liquid che preferisce.

I liquidi per ricaricare la sigaretta elettronica myblu® sono uno dei punti di forza del device perché offrono al vaper una serie di preziosi vantaggi.

  • Praticità: i LiquidPods sono cartucce pre-caricate con il liquido aromatico; per utilizzarle e cambiarle basta un semplice clic, senza complicati travasi.

  • Ampio range di aromi: l’aroma può variare da quelli classici e tipicamente tabaccosi e vanigliati, amati soprattutto da chi è abituato a fumare le pipe tradizionali, a quelli più freschi e originali, come quelli alla frutta o speziati.

  • Diverse gradazioni di nicotina: I singoli liquidi aromatici sono inoltre disponibili in diverse gradazioni di nicotina. Chi sta provando ad abbandonare il fumo di sigarette e pipe tradizionali potrebbe avere difficoltà ad affrancarsi dalla nicotina da un giorno all’altro. Gli e-liquid sono quindi un valido aiuto perché permettono di ridurre gradualmente (fino ad eliminare completamente) l’assunzione di nicotina. I Liquidopods di myblu®, per esempio, sono disponibili in concentrazioni che variano da 0 a 18mg/ml di nicotina.

Se desideri ricevere maggiori informazioni o vuoi conoscere di persona i vantaggi di myblu®, puoi recarti subito presso uno dei tanti negozi di sigarette elettroniche presenti sul territorio. Grazie al nostro store finder, basta inserire nella barra di ricerca il codice postale, l’indirizzo o anche solo il nome della città, per trovare tutti i punti vendita, tabaccai e rivenditori di e-cig più vicini a te.